Sit-in davanti a Montecitorio: stop alla repressione

ROMA (10 marzo) - Sono circa 200, secondo gli organizzatori, le persone che hanno partecipato alla «Maratona oratoria» in piazza Montecitorio in occasione del 50/mo anniversario dell'insurrezione di Lhasa, in Tibet, contro il regime cinese.

Scopo del sit-in «Tibet ora più che mai», promosso dalla Comunità tibetana in Italia, dall'intergruppo parlamentare per il Tibet, dal Partito radicale e dalle associazioni pro-Tibet, è chiedere lo stop della repressione cinese verso il popolo tibetano al quale «vanno garantiti tutti i diritti fondamentali oltre all'autonomia politica».

A fare da cornice agli interventi sul palco di deputati, membri della comunità tibetana in Italia ed esponenti di associazione pro-Tibet, un grande striscione con i colori della regione occupata dalla Cina, bandiere e cartelli con la scritta «Europa? Appoggia l'autonomia del Tibet» e «Chiediamo il rispetto dei diritti umani in Tibet». «Sarà discussa oggi alla Camera - ha detto il deputato radicale Matteo Mecacci - una mozione bipartisan per chiedere che il Tibet sia aperto al monitoraggio della comunità internazionale e delle organizzazioni che si occupano di diritti umani e che il governo italiano spinga per il riconoscimento politico del Dalai Lama da parte della Cina».