l’Assessore al commercio di Milano Roberto Predolin e Chinatown

La Chinatown di Milano si “affaccia” alle istituzioni in modo civile e costruttivo: le istituzioni finalmente rispondono !

La riunione di consiglio “straordinaria” del 20/02/03, tenutasi nello “spaziosarpi”, che ha visto riuniti i rappresentanti delle zone 1 ed 8, ha rappresentato uno dei tanti momenti di fermento nella Chinatown milanese……dove si è discusso di viabilità, di traffico, di ordine, di sicurezza e, sotto sotto,…anche di “cinesi”!

La zona “Sarpi” è di fatto sulla scena da troppo tempo e, giorno dopo giorno, viverci è divenuto meno allettante, lavorarci poi sempre più difficile,…… per tutta la popolazione, senza discriminazioni !

Le vere criticità non sono certo “i cinesi”, spesso presi a pretesto poichè sempre più numerosi nel quartiere, ma le oggettive mutate situazioni dell’insediamento urbanistico, un tempo prevalentemente abitativo, con attività artigianali e piccoli commerci al dettaglio, oggi invece costituito da vivaci ed eterogenee realtà di commercio all’ingrosso, con le conseguenze che esso determina.

Questa trasformazione, accentuatasi negli ultimi anni, ha portato ad una rivalutazione complessiva del quartiere, che in molti casi era divenuto fatiscente nelle case e nelle strade, spesso al limite del degrado, dove le tradizioni si erano ormai perdute e gran parte della popolazione autoctona degli anni ‘30/40 era in parte deceduta, i figli si erano trasferiti con le nuove famiglie, verso situazioni abitative più moderne o comunque più confortevoli.

Questa situazione di “svuotamento” del quartiere, ha invece favorito il radicamento dei primi cinesi immigrati i quali, richiamando in Italia i loro congiunti, hanno potuto avviare e sviluppare le attività commerciali, consolidando sempre di più l’attuale insediamento. Quasi per assurdo, si potrebbe affermare che la “memoria storica” del quartiere quadrilatero Sarpi/Rosmini/Canonica/Bramante è oggi affidata proprio alla comunità cinese, che vanta una presenza continuativa da oltre 70 anni !

Questa realtà odierna deve quindi assolutamente prevedere, tra le istituzioni rappresentative della zona, anche una significativa compagine di “cinesi”. E’ in funzione di ciò che l’Assessore al Commercio Roberto Predolin, decise quella sera di organizzare presto un incontro specifico con la comunità cinese. Così è stato !

Infatti Martedì 4 Marzo, portando la forza di tutta la Chinatown, Luigi Sun ed Angelo Ou sono stati ricevuti in assessorato, dove unitamente al Capo gabinetto D.ssa Antonelli e ad un altro Collaboratore, Predolin ha coordinato l’incontro tra le parti, esaminando in modo sincero, aperto e proattivo le diverse situazioni, evidenziando le principali criticità e suggerendo ipotesi risolutive di lungo periodo ma, anche, di più immediata e semplice realizzazione, come ad esempio la opportunità di insegne che, a fianco degli ideogrammi, prevedano anche le scritte in lingua italiana.

L’Assessore ha anche auspicato una partecipazione solidale del Consolato cinese, assicurando di trasmettere l’informazione dell’incontro sia in Consiglio comunale, che al Sindaco Albertini ed anche al Prefetto.

Milano è una città europea e metropoli mondiale, come tale è una città “aperta” e così vuole rimanere ed, anzi, crescere, ha ribadito l’Assessore, complimentandosi per la volontà di collaborazione e, finalmente, di poter avere la piena disponibilità, espressa da Sun ed Ou, per adoperarsi verso la rimozione o comunque il graduale miglioramento delle situazioni oggi definite “critiche”.

Insomma, nel futuro di Chinatown possiamo certamente vedere uno scenario non più solamente costellato di sterili “attacchi” e di arroganti “manifestini”, ma costruito con il confronto ed il concorso tra le parti.

Infine, l’incontro è stata l’occasione, soprattutto, per porre le solide basi di un futuro di crescita , da costruire insieme alle istituzioni, con la diretta partecipazione della popolazione tutta, all’insegna di una civile e serena convivenza, sociale, commerciale e multietnica, quale “i cinesi”, non solo di Milano ma in tutto il mondo, hanno dimostrato di poter concretizzare.